Una delle domande che viene posta con frequenza al nostro studio è chi decide il luogo di sepoltura di una persona se il defunto non ha lasciato testamento. Si tratta di un caso molto frequente. Capita, infatti, che molte persone facciano testamento ma non pensino al cd. ius eligendi sepulchrum. La sentenza n.29548 del 14 novembre 2019 offre chiarimenti fondamentali su questa questione, affrontando il tema dello jus eligendi sepulchrum (diritto di scegliere il luogo di sepoltura) e stabilendo principi giuridici rilevanti per casi analoghi.
La vicenda riguarda una disputa legale tra le zie del defunto e il convenuto relativa al trasferimento della salma del nipote. La salma doveva essere trasferita dal un cimitero di Persico Dosimo, un paesino della provincia di Cremona, a un altro comune. Le ricorrenti, divenute le parenti più prossime dopo la morte dei genitori del defunto, chiedevano l’estumulazione e il trasferimento della salma per poterla visitare più facilmente, essendo il cimitero di Persico Dosimo lontano dalla loro residenza. Il convenuto si opponeva, motivando il rifiuto con il timore che il trasferimento avrebbe comportato anche lo spostamento della salma del proprio figlio, sepolto nella stessa tomba a seguito di un incidente che aveva coinvolto entrambi i giovani.
Il Tribunale di Cremona e la Corte d’Appello di Brescia avevano rigettato la richiesta delle ricorrenti. In entrambi i gradi si era riconosciuto che il diritto di scegliere il luogo di sepoltura era stato già esercitato dai genitori del defunto. Proprio questi ultimi avevano optato per il cimitero di Persico Dosimo. La Corte di Cassazione ha confermato questa decisione, respingendo il ricorso delle zie.
La Corte di Cassazione ha ribadito che lo “jus eligendi sepulchrum” è un diritto della personalità, non trasferibile “mortis causa”. Esso spetta in primis al defunto attraverso una sua manifestazione di volontà (ad esempio, in un testamento). In mancanza di tale volontà, il diritto di scegliere il luogo di sepoltura è esercitato dai congiunti più prossimi, con una gerarchia che privilegia:
Una volta scelto il luogo di sepoltura dai congiunti più prossimi, la possibilità di modificarlo è soggetta a restrizioni. La Cassazione ha sottolineato che il trasferimento della salma in un altro luogo richiede gravi e adeguate ragioni. Queste ragioni vanno valutate con prudenza dal giudice, per rispettare la sensibilità comune che considera inopportuno spostare i resti mortali senza una motivazione significativa.
Nel caso specifico, la Corte ha ritenuto che le ragioni delle ricorrenti – ossia la maggiore comodità nel visitare la tomba – non fossero sufficienti a giustificare il trasferimento della salma del defunto. La decisione iniziale dei genitori di seppellire il figlio a Persico Dosimo (Cremona) era stata presa in accordo con i genitori dell’amico, morto nello stesso incidente, per onorare il legame di amicizia tra i due giovani, suggellato anche da un monumento funebre. Spostare la salma avrebbe comportato conseguenze anche sulla sepoltura dell’altro defunto, causando un pregiudizio significativo al convenuto.
La sentenza della Cassazione stabilisce un principio chiave: una volta scelto il luogo di sepoltura dai congiunti più prossimi, modificarlo è possibile solo in presenza di motivazioni gravi e ragionevoli, che devono essere valutate in un’ottica di bilanciamento degli interessi coinvolti. Nel caso in esame, la Corte ha privilegiato la conservazione della scelta iniziale dei genitori. Così facendo, ha valorizzato il valore simbolico della sepoltura congiunta e il rispetto per il monumento funebre eretto in memoria dell’amicizia tra i due giovani.
La sentenza n. 29548/2019 della Corte di Cassazione rappresenta un punto di riferimento per chi si trova a dover decidere sul luogo di sepoltura di un defunto in assenza di testamento. Il diritto di scelta spetta ai congiunti più prossimi, ma una volta esercitato, eventuali richieste di trasferimento devono essere supportate da ragioni solide e valutate con attenzione dal giudice, nel rispetto della pietà verso i defunti e degli interessi delle parti coinvolte.
Chi decide il luogo di sepoltura è una domanda che molte persone giustamente si pongono. Lo Studio Legale Molfino si occupa di cause successorie, comprese estumulazioni e riesumazioni della salma per test del DNA. Per ulteriori approfondimenti o assistenza legale su questioni di diritto successorio o cimiteriale, contattate lo Studio Legale Molfino attraverso la pagina contatti cliccando qui.