Una delle domande più gettonate fra gli atleti dilettanti e professionisti è quale sia il legame tra doping marijuana cannabis e hashish. Nella coscienza comune e non solo, la marijuana la cannabis e l’hashish costituiscono una droga cosiddetta leggera, approvata da molti, tollerata da altri, ma sempre al centro dell’attenzione poiché di facile reperibilità.
In particolare, vige l’erronea convinzione che la marijuana non sia doping, come neppure la cannabis e l’hashish. Tempo addietro si è diffusa l’idea che la WADA, l’Organizzazione Mondiale Anti-Doping, avesse tolto la cannabis dalle sostanze considerate doping: mai notizia fu più sbagliata e nociva.
La WADA, in realtà, ha semplicemente stabilito che il legame fra doping marijuana cannabis e hashish debba essere soltanto confinato alla competizione sportiva. Cosa significa?Significa che la WADA ha inserito i cosiddetti cannabinoidi naturali, come ad esempio cannabis, hashish e marijuana o di sintesi delta 9-tetraidrocannabinolo (THC) ed i cannabimimetici, ad es. “Spice”, JWH-018, JWH-073, HU-210, fra le sostanze vietate “in competizione”.
Quindi è vietato assumere cannabis, hashish e marijuana in competizione?
Esatto. Tuttavia bisogna precisare che “in competizione” non significa che un atleta verrà punito solo quando assuma marijuana ed altre sostanze mentre si sta svolgendo una competizione. Sarebbe quantomeno singolare e anche poco produttivo per l’atleta stesso che questi assumesse marijuana o hashish negli spogliatoi e poco prima di una competizione.
In competizione si intende il periodo che inizia 12 ore prima di una competizione nella quale un Atleta è iscritto a partecipare, e termina alla fine della stessa, ivi compresa la raccolta del Campione biologico relativo a tale competizione.
Molti si chiederanno quanto resta il THC nelle urine, ossia il principio attivo della cannabis. Ciò è rilevante poiché in caso di controlli antidoping, a seconda di determinate sostanze, sono fondamentali le tempistiche di assunzione. Ad esempio, la durata della cocaina nelle urine è diversa da quella della cannabis.
Il test droga urine rileva la presenza di urine fino a molte ore prima, quindi la regola fondamentale da sapere è che nel caso in cui un atleta abbia assunto cocaina in vicinanza delle competizioni, probabilmente ciò verrà rilevato dal test antidoping.
Ai fini dell’esecuzione dei controlli antidoping, in competizione e fuori competizione, la NADO ITALIA si avvale degli Ispettori Medici DCO/BCO qualificati della Federazione Medico Sportiva Italiana nonché, per le analisi dei campioni, del Laboratorio Antidoping di Roma, unico accreditato WADA su territorio nazionale, ovvero di altri Laboratori accreditati dalla WADA.
Non esiste un test antidoping marijuana o un test antidoping thc, ma la NADO-Italia, ovverosia la Agenzia che esegue i controlli antidoping in Italia, può ottenere i risultati sull’assunzione di marijuana da parte di un atleta sino a molte ore prima, per cui è fondamentale esaminare attentamente tutti i casi per capire la bontà delle analisi effettuate ai fini antidoping e se il THC test antidoping abbia avuto un esito positivo oppure sia solo frutto di errore.
Per una consulenza specifica su doping marijuana cannabis e hashish è possibile contattare l’Avv. Stefano Molfino, avvocato esperto in diritto sportivo e avvocato per processi di doping a Milano, che esercita dinanzi al Tribunale Nazionale Antidoping e in tutta Italia, cliccando qui.