Oggi parliamo di un caso seguito dal nostro studio, in cui il Tribunale di Milano, con la Sentenza n. 1292/2022 ha condannato un uomo per aver perpetrato per anni violenze nei confronti della moglie. E’ importante parlarne perché troppo spesso si sente dire che “non c’è giustizia”. Bisogna sapere, invece, che la giustizia c’è ed è al fianco delle persone che subiscono violenze. Proprio recentemente il legislatore è intervenuto nuovamente per rafforzare la tutela delle donne e delle persone deboli, con la Legge n. 134/2021.
Il caso trattato dal nostro studio è quello di una donna che per anni ha subito violenze ad opera del marito, padre di suo figlio. L’ultima violenza fisica risaliva a pochi giorni prima, quando il marito l’aveva aggredita con uno schiaffo talmente forte da farla quasi cadere con in braccio il bambino, nato da pochi mesi. Il Tribunale di Milano ha accolto dopo pochi giorni la richiesta di ordine di allontanamento nei confronti del marito. Il Presidente del Tribunale, in particolare, ha ordinato all’uomo di NON avvicinarsi alla casa coniugale e ai luoghi frequentati dalla donna: la casa coniugale ed il suo luogo di lavoro.
Parallelamente, la donna si è finalmente decisa a sporgere formale denuncia-querela nei confronti del marito per le numerose aggressioni e vessazioni subite negli anni di matrimonio. Sono iniziate le indagini, culminate in un provvedimento con il quale inizialmente il Pubblico Ministero chiedeva l’archiviazione del procedimento penale. Il nostro studio ha dunque provveduto a depositare un c.d. atto di opposizione all’archiviazione, che è stato accolto dal Giudice per le indagini preliminari. L’uomo è stato dunque rinviato a giudizio con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, reato previsto dall’art. 572 del Codice Penale.
All’esito del giudizio, questo marito violento è stato condannato a 1 anno e 8 mesi di reclusione. Durante il giudizio l’uomo ha tentato di giustificare le sue violenze, minimizzandole e attribuendo la “colpa” del conflitto alla presenza dei suoceri in casa. Ebbene, è importante sottolineare la motivazione con cui il Tribunale di Milano ha condannato il soggetto in questione. il Giudice ha rilevato che al di là della situazione di contrasto con i propri suoceri “non è possibile valutare come accettabili e legittime le violente reazioni manifestate verso i genitori della moglie, accompagnate da messaggi oltraggiosi e minatori rivolti nei confronti di tutti loro”.
Questo per ricordare ancora una volta come le violenze fisiche e psicologiche nei confronti della moglie e alla presenza dei figli minori siano atti aberranti, che vengono puniti dal nostro ordinamento. Le soluzioni per uscire da una situazione di disagio e di violenze di ogni tipo ci sono e le istituzioni, oggi più che mai, sono vicine alle persone fragili vittime di violenze.
Per ricevere assistenza legale in un caso di violenze fisiche e psicologiche è possibile fissare un appuntamento presso lo Studio dell’Avv. Stefano Molfino, esperto in diritto di famiglia e dei minori, cliccando qui.