Cosa succede a saltare i controlli antidoping?Molti atleti ritengono che evitare i controlli antidoping possa ritenerli indenni da sanzioni e procedimenti disciplinari. Vediamo se questo è vero o se rifiutarsi di sottoporsi ai controlli antidoping possa comunque causare l’apertura di un procedimenti a carico dell’atleta.
La materia del doping è regolata in Italia dalle Norme Sportive Antidoping, che disciplinano la materia del doping dal punto di vista dell’ordinamento sportivo. I controlli vengono effettuati dalla Nado Italia, organismo del CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano), che cura l’adozione delle misure di prevenzione e repressione del doping nell’ambito dell’ordinamento sportivo.
L’art. 2.3 delle NSA prevede l’elusione, il rifiuto e l’omissione di sottoporsi al prelievo dei campioni biologici e sancisce che è sanzionato dalle Norme Sportive Antidoping il fatto di “eludere il prelievo dei campioni biologici, ovvero, senza giustificato motivo, rifiutarsi di sottoporsi al prelievo dei campioni biologici previa notifica, in conformità alla normativa antidoping applicabile.”
Qual è la sanzione per colui che decide di saltare i controlli antidoping?
Secondo l’art. 4.3.1 delle NSA, per le violazioni degli articoli 2.3 – Eludere, rifiutarsi od omettere di sottoporsi al prelievo dei campioni biologici – o 2.5 – Manomissione o tentata manomissione del controllo antidoping – il periodo di squalifica sarà pari a quattro (4) anni. La sanzione, quindi, è quella più grave dell’ordinamento sportivo, e cioè la squalifica di 4 anni.
Vi è però la possibilità di ridurre la sanzione per colui che decide di rifiutarsi di fare i controlli antidoping.
Il medesimo art. 4.3.1, infatti, prevede che nel caso di mancata presentazione alle operazioni di prelievo del campione biologico, qualora l’Atleta sia in grado di dimostrare che la violazione delle norme antidoping non è stata intenzionale (secondo quanto definito dall’art. 4.2.3) il periodo di squalifica sarà di due (2) anni.
Non solo, poiché l’art. 4.6.3 sancisce la possibilità, per l’atleta che si sia rifiutato di sottoporsi ai controlli antidoping, quindi potenzialmente soggetto ad una sanzione di quattro (4) anni ai sensi degli articoli 4.2.1 e 4.3.1, di beneficiare di una riduzione della squalifica qualora ammetta tempestivamente di aver commesso la violazione successivamente alla relativa contestazione.
Sul punto sarà necessario un dialogo proficuo, tramite il proprio difensore di fiducia, con le istituzioni preposte, dato che tale provvedimento di riduzione della squalifica è soggetto a previa approvazione e a discrezione sia della WADA sia della NADO ITALIA.
Per avere una consulenza specifica sul proprio caso e capire quali sono i possibili scenari qualora si sia deciso di saltare i controlli antidoping o di rifiutarsi di sottoporsi ai controlli, è possibile contattare l’Avv. Stefano Molfino, esperto in diritto sportivo che patrocina dinanzi al Tribunale Nazionale Antidoping, cliccando qui.